LE SEMENTI ANTICHE BELLUNESE PARTONO PER LA BOSNIA
La guerra è un qualcosa di atroce, che devasta i corpi, gli animi, il senso di comunità e condivisione. La guerra devasta anche la terra, la sua fertilità, la biodiversità di un territorio
Qualcuno ha detto che l’unica risposta che possiamo opporre alla guerra è il ricominciare a vivere, a far riviere una
comunità, un territorio, la terra.
Qualche giorno fa siamo stati invitati a un convegno organizzato dal Comune di Venezia “Coltivare la terra, curare i luoghi, costruire la comunità“.
Un convegno in cui alcuni coltivatori bosniaci raccontavano il loro ritorno al prendersi cura della terra, della biodiversità dei monti a ridosso di Srebrenica. Muhamed e Velibor, l’uno serbo l’altro mussulmano, sono riusciti a coinvolgere una miriade di giovani del posto, capaci di superare ogni contrapposizione etnica e ideologica, per dedicarsi al grano saraceno, alle varietà locali, alla loro Terra.
Un esperienza toccante, di come la volontà di ricominciare vada oltre il pericolo delle mine (che troppo spesso infestano i loro campi), degli odi, della biodiversità perduta.
Per noi, chiamati in laguna per raccontare la nostre esperienza di recupero, riproduzione, donazione delle sementi antiche bellunesi e di costruzione di progetti di condivisione, relazione, comunità, è stato istintivo, immediato, offrire tutta la nostra collaborazione e soprattutto mettere a disposizione a loro disposizione le nostre sementi
Sementi vitali, RIPRODUCIBILI che racchiudono decenni, secoli di coltivazione, di adattamento a zone, aree e climi. Sementi vitali, che generano “figli” uguali al seme “madre” e quindi riproducibili e tramandabili da generazione a generazione.
Tutt’altra cosa rispetto a super ibridi, cms e ogm, che non possono essere riprodotte, che sono spesso sterili e incapaci di rigenerarsi, che devono essere acquistati anno dopo anno
Tra contadini, che amano mettere le mani nella terra, ci si capisce subito e in breve abbiamo innescato una bella collaborazione Grazie al supporto della Fondazione Alexander Langer una delegazione di “Adopt Srebrenica” ci farà visita. Mostreremo loro i nostri campi, le nostre tecniche di coltivazione sane e sostenibili, gli racconteremo dei fagioli, dei cereali, delle coltivazioni orticole che abbiamo recuperato e stiamo riproducendo e coltivando
Dalla chiacchierata svolta a Venezia è emersa una notevole affinità non solo per la similitudine tra le nostre zone ma anche per il modo di prendersi cura di terra e piante, senza alcun uso di chimica di sintesi, di pesticidi e diserbanti
Siamo molto contenti che le sementi tipiche bellunesi vadano a sostenere un progetto tanto vitale e vivo, a dare vitalità a una Terra troppo a lungo ferita e deturpata, ma ora rigenerata soprattutto dallo spirito di questi giovanile
Unico rammarico la loro mancata partecipazione a CHIAMATA A RACCOLTO la giornata di mostra, scambio e donazione di sementi antiche e riproducibili che si svolgerà domenica 30 novembre a Feltre. Giornata alla quale saranno invece presenti una serie di gruppi, associazioni, realtà italiane e straniere con le quale stiamo collaborando da tempo anche per riprodurre correttamente e migliorare le nostre sementi.
Chiamata a raccolto, si svolgerà presso il bocciodromo di Feltre, in via 14 agosto 1866, con ingresso gratuito e sarà un momento in cui si potranno ammirare centinaia di varietà di patate, fagioli, mais, cereali, orticole e varietà antiche di mele e frutti per lo più montani
Una giornata in cui il condividere sementi, conoscenze, esperienze, pratiche e il costruire assieme saranno la base per dar vita anche a progetti locali, nazionali ed europei, con un inevitabile pensiero per gli amici della Bosnia
con l’occasione consigliamo la lettura di due scritti che condividiamo appieno (per leggerli cliccare sui titoli)